“HO 50 IDEE NEL CASSETTO PER LA TOSCANA DEL FUTURO”.

“Oggi non sono candidato alla presidenza della Regione ma quando sarà il momento di certo mi metterò a disposizione” – “Credo sia necessario costruire un grande equilibrio sia nell’allargarsi a sinistra sia verso il centro e l’area più riformista moderata”

Pronto al tuffo. Non ancora quello formale, ma ci siamo quasi:

«Oggi non sono il candidato ma quando sarà il momento sarò a disposizione. Intanto lavoro intensamente sul programma e sulla presenza nel territorio» dice l’inossidabile Eugenio Giani. Reduce da un sabato di matrimoni e peregrinazioni per la Toscana il presidente Pd del Consiglio regionale annuncia a Repubblica cosa ha in mente. Cinquanta punti, quanti gli anni che compirà la Regione nel 2020: «Zone economiche speciali con agevolazioni fiscali per le aree disagiate. Un contributo di 100 euro ai 18-20enni da spendere in cultura. Una società regionale per tornare a costruire strade come Veneto e Lombardia. Un’autonomia che preveda un’intesa con lo Stato su musei e geotermia. Uffici in ogni provincia. Una scuola di formazione peri vigili urbani. Sento di poter battere la destra, ho un profilo in grado di prendere voti moderati».

Non è presto per parlare da candidato?

«Se si votasse a inizio maggio 2020 mancherebbero 275 giorni, i Comuni in Toscana sono 273: si vorrà dedicare almeno un giorno a ciascuno? Io ho le mie idee sulla Toscana 2020-2030 e le sento un patrimonio del Pd edella coalizione di centrosinistra».

Farete primarie di coalizione?

«Rispetto le regole che ci siamo dati. Ma già dal mio incontro al Puccini a giugno ci siamo dati l’obiettivo di lavorare sui programmi. Entro il 10 settembre ci sarà una commissione per le primarie: viviamo con serenità sia la possibile convergenza su un nome sia eventuali primarie appunto, da fare non oltre ottobre. Poi spirito di squadra».

Ma quale squadra?

Un’alleanza allargata a sinistra? «E necessario costruire un grande equilibrio sia a sinistra sia verso il centro e l’area più riformista moderata. Purché sia una coalizione con non lasci equivoci su Tirrenica, Tav e aeroporto ma si basi su quel che unisce: plastic free, edilizia scolastica, welfare. Credo si possa lavorare a opere compensative: un metrotram tra Peretola e il Pecci può dare a Prato la possibilità di sentire che l’aeroporto non è solo una minaccia ».

Ma lei è un renziano?

«Io sono Eugenio Giani, con le idee che il tempo ha reso evidenti. Mi sento di sostenere Renzi perciò che ha dimostrato da sindaco innovatore e per il profilo riformista da premier. È una risorsa per il Pd del futuro».

Dopo averla illusa in passato ora pare la sostenga lo sa?

«Sarebbe per me una soddisfazione». Come parlerà agli zingarettiani?
«Valuto positivamente il ruolo svolto da Zingaretti. Inclusivo, spirito di comunità. Il mio obiettivo è quello di avere anche consenso nella sua area. E auspico una segreteria unitaria».

Di cosa ha bisogno la Toscana del prossimo decennio?

«Rossi è stato bravo su brand e infrastrutture, ora pensiamo alla Toscana diffusa Al benessere delle conurbazioni e delle aree rurali, con leggi che supportino i sindaci su parcheggi, facciate, strade». Avrebbe fatto la foto con la famiglia rom come Rossi? «Non mi è mai capitata l’occasione e non credo mi capiterà».

I renziani sono spaccati: Saccardi la sfida, Nardella non è convinto…

«A Saccardi dico: intorno a un tavolo i motivi di stima possono
superare le differenze. Da Nardella nei colloqui ho avuto incoraggiamento».ù

Teme come rivale la Bonafè?

«Non la sento tale, il suo ruolo è talmente importante che non penso avvertirà il bisogno di dimettersi».

– Ernesto Ferrara –LaRepubblica – Firenze

50 idee