GIANI PRESENTA OLIMPIADI TOSCANE « FACCIAMO SUL SERIO».

Olimpiadi in Toscana, missione al Coni di Eugenio Giani, portavoce della candidatura: «Ho spiegato che vogliamo fare sul serio» Il consigliere nazionale ha tenuto una relazione davanti ai 76 membri.

Primo battesimo ufficiale al consiglio nazionale del Coni per il sogno olimpico che Firenze e Bologna vogliono costruire. Ieri al `parlamento’ del Coni presieduto da Giovanni Malagò, è stato Eugenio Giani, nella sua veste di consigliere nazionale, a relazionare ai 76 membri sulla forte intenzione che Toscana e Emilia Romagna perseguono per candidarsi come sede delle Olimpiadi nel 2032. «Ho raccontato all’assemblea — ha spiegato il presidente del consiglio regionale — la nostra voglia di fare sul serio per la realizzazione di un evento così importante. Nei giorni scorsi la scesa in campo di un imprenditore ed editore importante come Andrea Riffeser Monti e le presenze di testimonial di alto livello come Romano Prodi e Pierferdinando Casini, sono la dimostrazione che ci siamo già messi al lavoro». Nei prossimi giorni il presidente del Coni Giovanni Malagò inconterà i sindaci Dario Nardella e Virginio Merola e i governatori Enrico Rossi e Stefano Bonaccini per dare il via ai primi contatti. In attesa che prenda vita ufficialmente il comitato promotore che dovrà presentare la candidatura nell’autunno del 2025. Sette anni prima dell’appuntamento a cinque cerchi del 2032. «La relazione sul lavoro già accennato — ha detto Giani — ha riscosso simpatia e interesse fra i consiglieri, tanto che al termine della riunione in molti fra i presidenti delle federazioni sportive presenti si sono avvicinati per chiedere maggiori informazioni. E molto sensibile sul tema ho sentito anche lo stesso presidente Malagò». Malagò avrebbe anche assicurato la sua intenzione di accompagnare la candidatura toscana e emiliana fino a che gli sarà possibile. Cioè fino al febbraio del 2025. Anche se non potrà essere lui a firmare la candidatura ufficiale fissata per l’autunno dello stesso anno.
«Su un punto — continua Giani — ci ho tenuto a essere molto preciso: accogliendo l’input di Romano Prodi ho sottolineato che si tratterà di una candidatura italiana e che, come tale, non potrà che avere le cerimonie di apertura e chiusura a Roma, allo Stadio Olimpico. Un modo questo anche per evitare la costruzione di inutili e costose cattedrali nel deserto. Le ultime richieste del comitato olimpico per la distanza fra gli impianti sportivi prevedeva tre ore al massimo. Nella nostra area, Roma compresa, la distanza massima è molto più bassa». E poichè la lingua batte dove il dente duole, il presidente Giani ci ha tenuto anche a chiarire: è evidente che sul fronte infrastrutturale non possono più esserci esitazioni. Firenze deve avere il suo aeroporto e il sottoattraversamento ferroviario come già esistono a Bologna. Infine il prossimo appuntamento per iniziare la lunga maratona che nei prossimi sette anni dovrà condurre Firenze e Bologna alla candidatura ufficiale. «Entro due mesi — ha ribadito Giani — si dovrà tenere la prima riunione del comitato promotore. Non abbiamo tempo da perdere».

Paola Fichera – La Nazione

foto mezzelani gmt